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Il Nuovo Osservatorio Lorien dopo la Brexit – rilevazione del 27 giugno – Lorien ConsultingLorien Consultin

Il Nuovo Osservatorio Lorien dopo la Brexit – rilevazione del 27 giugno

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Nell’ultima settimana, il tema centrale per gli italiani è stato senza dubbio il risultato del referendum in Gran Bretagna, l’opzione della Brexit, ritenuta da molti poco probabile e credibile, ha aperto scenari assolutamente inediti e avvierà meccanismi e percorsi ancora poco prevedibili.

Si sono sentiti in maniera netta (e forse anche più intensa del previsto) i primi contraccolpi economici, dopo lo shock del Venerdì mattina. L’Opinione Pubblica nazionale e internazionale è ormai scossa ripetutamente da notizie shock e continui cambiamenti di portata storica, passando da un trauma all’altro in maniera repentina.

Alla Brexit che oggi gode di un’attenzione di gran lunga superiore a qualunque altra notizia (anche alle implicazioni politiche del dopo amministrative) seguono reazioni confuse e di diverso segno: c’è già chi propone di rifare tutto da capo o chi si pente del voto (o non voto) espresso, esponendo la democrazia stessa al ridicolo. Si rimettono in discussione le regole stesse, in uno scenario che appare completamente bloccato a tutti i livelli:

  • L’Europa, che passa dall’essere il grande corpo malato a essere la grande vittima, rimane bloccata nell’arroganza che un progetto così ampio, grande e di rilievo storico non possa crollare, senza rendersi conto che, almeno in parte, esso è già fallito;
  • La Gran Bretagna (o quantomeno gli uomini che stanno alla sua guida) che non si aspettava dai propri cittadini che scegliessero realmente l’alternativa che nessuno voleva e che oggi si ritrova bloccata a porsi la questione di cosa fare, come gestire l’uscita e un Paese spaccato a metà;
  • Gli intermediari dell’Opinione Pubblica (dai giornali agli opinion makers di ogni livello), che così come non avevano previsto questo scenario, non sono certo in grado di prevederne gli sviluppi futuri (economici, sociali o politici).

Accanto alla Brexit rimane solo in terzo piano il tema degli sbarchi continui di profughi sulle nostre coste, mentre il referendum costituzionale di ottobre, spesso al centro della discussione politica interna, non è ancora presente nel ricordo spontaneo e nella mente degli italiani.

SCARICA QUI LA PRESENTAZIONE COMPLETA DELLA RICERCA

Quella che potete scaricare è la nuova veste dell’Osservatorio Lorien che si rivolge a clienti, partner e decisori come utile strumento di lettura della realtà politica e sociale del nostro Paese.

Lorien, decidendo di instaurare un dialogo più continuo con i propri interlocutori, ritiene che la vostra opinione sia estremamente importante. Cliccate qui per lasciare il vostro contributo rispondendo a pochissime domande (durata 2-3 minuti): LINK AL QUESTIONARIO

BREXIT: gli italiani giudicano negativamente l’uscita della GB e oltre 2 su 3 si esprimerebbero per rimanere in Europa.

Il voto per l’uscita della gran Bretagna dall’Europa ha ovviamente colpito gli italiani, che si dimostrano infatti ben informati (il 71% degli italiani sa indicare correttamente il significato del termine Brexit).

Il 38% giudica positivamente l’esito del referendum inglese, ma la maggior parte (il 57%) ne da un giudizio complessivamente negativo (e il 31% addirittura MOLTO negativo).

Qual è l’interpretazione prevalente dell’avvenimento in Italia? Secondo il 31% l’UE dovrà ripensare drasticamente le proprie politiche per evitare un “contagio” e la scelta “sbagliata” (almeno secondo l’opinione prevalente degli italiani) fatta dai cittadini della Gran Bretagna viene riferita soprattutto al tema dell’immigrazione, essa rappresenterebbe innanzitutto“un voto contro le politiche europee sull’immigrazione”. Il fallimento dell’Europa si misura innanzitutto nell’incapacità di dare risposte concrete alle paure dei propri cittadini.

Allo stesso tempo il 45% degli italiani si dice preoccupato delle possibili conseguenze del referendum inglese:

  • il 60% ritiene che avrà effetti negativi sulla situazione economica europea
  • il 51% si aspetta effetti negativi anche su quella italiana;
  • viceversa si immaginano minori ripercussioni a livello globale o sul piano personale e familiare.

E SE L’ITALIA ANDASSE AL VOTO? Il 64 % degli italiani si esprimerebbe nettamente a favore di rimanere nell’Unione Europea

Mentre l’economia italiana fatica a ripartire e i cittadini esprimono una sempre maggiore disillusione verso le possibilità  di ripresa del Paese e l’efficacia delle riforme intraprese, il timore degli effetti negativi della Brexit fa crollare drasticamente l’indice di Fiducia nel futuro, che raggiunge il livello più basso mai registrato negli ultimi anni.

Unita alla difficoltà attuale dei mercati europei, questo dato di “percezione generale” potrebbe acuire ulteriormente le possibili ricadute economiche.

DOPO LE AMMINISTRATIVE: Il crollo e la ripresa del Governo Renzi, o si attuano le riforme oppure dovrà lasciare prima del tempo.

All’indomani del risultato delle amministrative il giudizio sul Governo Renzi (pur con una piccola ripresa rispetto ad un mese fa) rimane piuttosto negativo. Non paga nemmeno la personalizzazione dello scontro (il giudizio su Renzi è addirittura già da qualche rilevazione di poco inferiore a quello del Governo).

Il 27% degli italiani ritiene infatti che dovrebbe dimettersi dalla carica di Premier dopo l’esito elettorale, mentre un 21% che dovrebbe continuare il programma di riforme.

GLI INDICATORI ECONOMICI E LA SITUAZIONE DEL PAESE: prevalgono ancora rabbia e incertezza, si prevedono ancora in calo sopratutto risparmio e consumi.

La situazione attuale del paese, secondo la visione degli italiani: il complesso degli indicatori di percezione economica sono in calo, scendono nuovamente anche gli indicatori sulla previsione di risparmio e dei consumi futuri. I sentimenti di incertezza e rabbia rimangono sempre al primo posto, tuttavia diminuisce il senso di paura mentre cresce (pur lievemente) il termine forza.

Alcuni segnali di ottimismo si riscontrano soltanto negli indicatori di percezione sulla (attuale) situazione economica europea, mentre sono in flessione già da inizio anno quella mondiale e italiana.

Cresce la percezione positiva degli italiani circa la propria situazione professionale, mentre è ressoché stabile (con una debolissima flessione quasi trascurabile) l’indice relativo alla  propria situazione finanziaria.

In crescita il tasso di miglioramento lavorativo e anche la previsione di miglioramento economico (pur sempre negativa). Sempre più negativi tutti gli indici previsionali di risparmio e di consumi.

GLI INDICATORI POLITICI: si rafforza ancora il M5S, le elezioni amministrative lasciano un segno decisivo

Dopo il calo di aprile si rafforza nuovamente il M5S arrivando a superare il livello di consenso del PD.

L’esito delle amministrative è stato certamente determinante anche a livello nazionale, ha ridefinito  alcuni equilibri e il sentiment prevalente nell’elettorato. Mettendo forse per la prima volta  in discussione la tenuta del Premier stesso.

PER LA PUBBLICAZIONE DEI RISULTATI O EVENTUALI CHIARIMENTI NON ESITATE A CONTATTARCI.

Matteo Pietripaoli
Responsabile Osservatorio Lorien e Area Public Affairs

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