Investimenti strutturali per contrastare i danni ambientali, dal riciclo dei rifiuti a un modello di economia circolare
In occasione del terzo Forum Rifiuti, organizzato da Legambiente, La Nuova Ecologia e Kyoto Club, Lorien Consulting ha condotto una rilevazione sulla sensibilità ambientale degli italiani e su opinioni e comportamenti in tema di rifiuti, in continuità con il pluriennale monitoraggio si temi ambientali che Lorien conduce nell’ambito del suo Osservatorio.
Scarica l’intera presentazione dello studio Lorien sulla sensibilità ambientale degli italiani,
presentata al Terzo Forum Rifiuti.
La preoccupazione degli italiani nei confronti delle tematiche ambientali torna complessivamente ai livelli di due anni fa: il 35% si ritiene preoccupato, nonostante la presenza ancora primaria del tema dei migranti (2015) e del tema del terrorismo (2016). Gli italiani ritengono inoltre che per contrastare i danni ambientali siano necessari investimenti strutturali piuttosto che semplici interventi contingenti, in primo luogo la riconversione energetica vero le fonti rinnovabili e la messa in sicurezza del territorio italiano. I cittadini ritengono che i principali responsabili della salvaguardia dell’ambiente siano proprio loro stessi, più di qualunque altra istituzione o realtà organizzata.
Parlando di rifiuti: gli italiani ritengono la gestione inefficiente dei rifiuti nel novero delle più importanti minacce ambientali (28%), subito dietro a inquinamento e cambiamenti climatici, e per oltre il 50% si ritengono informati sul tema (è infatti il tema ambientale sul quale si ritengono meglio informati)
Il 93% degli italiani fa la raccolta differenziata (solo il 7% dichiara di non farla) e di questi il 59% lo fa perché la ritiene un’azione importante, non per obbligo o per convenienza. Tra chi non la fa, invece, si lamenta soprattutto la mancanza di infrastrutture adeguate (mancanza di cassonetti)
Ad oggi la situazione in Italia è equamente suddivisa tra: raccolta porta a porta (43%), raccolta stradale (46%) o Mista (11%). Cala la sensazione (pur ancora ampiamente maggioritaria) che la prima rappresenti a tutti gli effetti il miglior sistema.
Gli italiani sono inoltre fortemente orientati verso un modello di economia circolare in cui si vada a delineare un sistema dove non esistono scarti e in cui i nuovi prodotti si realizzano attraverso materiali riciclati. Il 92% ritiene che rappresenterebbe un vantaggio economico per il Paese.
Gli italiani che, oltre a ritenersi informati sulle tematiche ambientali, si sentono anche responsabili in prima persona sono anche sempre più disposti a impegnarsi per un cambiamento ( + 0,6 punti su una scala da 1 a 10 solo nell’ultimo anno).
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